Scritto 23 Aprile 2019 | by Ivan
0UNO SWITCH MIDI FATTO CON UNO SWITCH AUDIO? YES
Un patch bay midi costa. Parlo di Midi tradizionale, quel protocollo che per quanto abbia più di 40 anni di onorato servizio, resiste all’obsolescenza. Allo stato attuale non c’è synth, a tastiera o a maggior ragione a rack, che non disponga delle porte midi, senza le quali non potrebbe essere utilizzato. E’ un protocollo semplice. Lento per trasmettere dati digitali, ma per mandare program changes, note, Control Changes e clock è perfetto e immediato.
Trattandosi fondamentalmente di impulsi elettrici, mi è venuto in mente di trovare un’alternativa parziale all’acquisto di un midi patch bay con qualcosa già presente in casa. E credetemi, ho l’imbarazzo della scelta.
Occupandomi anche di Audio/video, la prima cosa che mi è passata davanti è un semplice switch Audio Video [LINK AMAZON]. Sì, per l’appunto, di quelli che ormai non si userebbero più, dato che di segnale video analogico non se ne usa più e siamo tutti a forma di HDMI.La presa DIN 5 poli del connettore midi è identica al vecchio connettore audio usato negli anni 60/70 negli amplificatori e registratori audio o al vecchio connettore delle tastiere per pc AT
Lo so che lo sapete, se siete tastieristi.. ma magari vi è sfuggito (come al sottoscritto) che i pin attivi in un midi 5 poli.. sono soltanto 3. Anzi, a dire il vero 2, escludendo la massa.
L’idea mi era venuta dagli adattatori DIN/minijack [LINK AMAZON] forniti con periferiche midi compatte come Arturia Beatstep (e altri) dove a causa dello spazio ristretto, un connettore midi tradizionale non entra.
Passare dal minijack al pin è un attimo.
Allora che cosa succede se produco un adattatore da din 5 poli a RCA e uso lo switcher AV senza fare troppe domande?
Succede che … funziona.
Nel mio caso però avevo a disposizione un paio di matrici di distribuzione audio passive molto molto buone, che oltre a farmi da commutatore tra una macchina e l’altra, mi permettono di forzare la distribuzione del segnale su più unità.
Funzionava con l’audio e funziona anche con gli impulsi Midi.
Attenzione però. Una distribuzione passiva comporta un calo del “volume” proporzionalmente a quante altre destinazioni verrà portato il segnale. Con l’audio si risolveva aumentando l’amplificazone finale.
Con il Midi….. No.
Quindi ad un certo punto potrebbe esserci un calo di segnale tale da non essere più sufficiente.
Vero è che nel dominio musicale in molti strumenti esiste la porta TRHU. Altro non è che la replica fisica del Midi IN, a disposizione per essere rimessa in circolo e mandata ad altri strumenti. Una catena Midi THRU – Midi IN non può essere troppo estesa. La regola della perdita di segnale è praticamente è la stessa.
Con un semplice switcher però il problema non si pone. Se lo switcher passivo ha i selettori a pulsante, si può armeggiare per tenerne premuti anche 2 contemporaneamente. Ma di base serve per selezionare dove mandare il controllo midi a singole macchine o schede midi per computer etc.
Qui ora arriva il bello: Siccome teoricamente i cavi da produrre constano di soli 2 contatti e si può tranquillamente omettere il GND, la connessione di ogni canale dello switch accoglie ben 3 RCA, quindi 3 coppie di potenziali porte midi.
Seconda chicca: lo switcher in questione serviva per collegare molteplici sorgenti e servirle a scelta in un solo terminale.
Quindi 4 IN (nel caso di uno switcher 4 porte) > 1 OUT.
Ma a noi servirebbe il contrario, ovvero 1 IN (la tastiera che comanda) > 4 OUT (gli altri moduli sonori/Computer).
Essendo uno switch passivo, il segnale non può avere muri elettronici che impongano l’identità della connessione.
Se mandate il segnale nell’OUT, state tranquilli che arriverà nell’ingresso selezionato, anche se è stato pensato per fare il contrario.
Nella circuiteria passiva audio al massimo in mezzo c’è una resistenza di 1k ohm a scopo protettivo.
Questi componenti sono bidirezionali, senza polarità.
Questo rende il tutto molto versatile, e forse ancor più dell’audio, il segnale midi è molto tollerante, visto che la distribuzione passiva causa perdita di intensità di segnale.
Che dire? non vi resta altro che provare, soprattutto se a casa avete già tutto l’occorrente (soprattutto lo switch).
Se avete dubbi o volete confrontarvi, commentate e non dite parolacce …